lunedì 14 aprile 2014

Tango olistico



Girovagando in rete ho scoperto un'interessantissima disciplina: il tango olistico!


Il tango olistico è un  metodo di crescita personale,  ideato da Massimo Habib,   ispirato al Tango Argentino. 
lo scopo di questa pratica è quello di migliorare noi stessi attraverso il lavoro esperienziale delle nostre parti maschile e femminile. 
Grazie alla precisione con cui sono stabiliti i ruoli in questa danza, praticando il TangoOlistico® possiamo sperimentare diverse parti di noi stessi , in particolar modo la parte attiva, determinata, solare, maschile e quella ricettiva, lunare, sensibile, femminile che ognuno ha in sé.
Inoltre attraverso il particolare tipo di contatto nell’abbraccio del tango impariamo a conoscere e migliorare il nostro modo di relazionarci con l’altro/a, aumentando il nostro livello di benessere interiore e relazionale.




Las Callas
tratto dallo spettacolo "Borges e il Tango"
di: Anna Cattoretti, Carlo Maga e Javier Perez Forte
ed. del Teatro Municipale di Reggio Emilia 
Le strade di Buenos Aires
ormai sono le mie viscere.
Non le avide strade,
scomode di folla e di strapazzo,
ma le strade indolenti del quartiere,
quasi invisibili perché‚ abituali,
intenerite di penombra e di crepuscolo
e quelle più fuori mano
libere di alberi pietosi
dove austere casette appena si avventurano,
schiacciate da immortali distanze
a perdersi nella profonda visione
di cielo e di pianura.
Sono per il solitario una promessa
perché‚ migliaia di anime singole le popolano,
uniche davanti a Dio e nel tempo
e senza dubbio preziose.
Verso l'Ovest, il Nord e il Sud
si sono dispiegate, e sono anche la patria, le strade:
spero che nei versi che traccio
ci siano queste bandiere.

lunedì 30 settembre 2013

Danza del ventre in Gravidanza - Pregnant bellydance

Danzare, durante la gravidanza, è la più antica forma di preparazione al parto.
E' la parola stessa parola a raccontarcelo, Gravi Danza.
Danzavano le donne dell'Egitto, del Marocco, delle Hawaii, della Nuova Zelanda, dell'India, della Grecia. Danzavano per prepararsi al parto, disegnando dei grandi otto con i fianchi e cerchi, tutti movimenti atti ad aiutare la donna durante il parto e tutti movimenti, non a caso, appartenenti alla nostra amata danza del ventre. 

Oggi sono sempre di più i professionisti che consigliano la danza del ventre come sistema di preparazione ad un parto consapevole. 

La danza del ventre non ha controindicazioni, nel caso in cui la  gravidanza proceda in modo fisiologico.
Si raccomanda, in ogni caso, di consultare il proprio medico e di affidarsi ad un insegnante con una formazione specifica.
Vediamo alcuni benefici associati alla pratica della danza del ventre:

La danza del ventre prepara la donna ad affrontare il parto in maniera naturale e consapevole.

 La danza rafforza i  muscoli addominali, i muscoli pelvici profondi e  tutti quei muscoli specifici per il parto, facilitando così il parto stesso e il  post parto.
Danzare rilassa.
Incoraggia il bambino ad assumere la posizione corretta per il travaglio e per il parto. 
Migliora la fiducia in se stessi e il rapporto con il proprio corpo.

Contribuisce a favorire una buona postura.
Contribuisce a mantenere la forma fisica in generale.
• Promuove  equilibrio e coordinazione.
Allevia il mal di schiena

• Migliora il controllo addominale e la consapevolezza.
Aiuta a mantenere il tono del pavimento pelvico e quindi riduce le probabilità di prolasso uterino




Risorse:

Sulla danza in gravidanza:

Danza del ventre in gravidanza - Giulia Mion

Sul parto naturale:
Partorire e accudire con dolcezza, di Sarah J. Buckley 

Manuale del parto attivo Janet Balaskas



Gravidanza con la Musica - Libro + CD Audio
Audiocorso per il Parto Attivo + CD audio
Amira's Bellydance & Yoga for Pregnancy
Autori Vari
Video Download - Danza del Ventre in Gravidanza, Cullando la Vita

lunedì 15 luglio 2013

La sopravvivenza di danze di tipo arcaico: la danza del ventre


Testo tratto da: Delle antiche danze femminili, di Irina Naceo


(...) In questo senso si potrebbe ritenere che la definizione di "danza mediorientale", usata spesso al giorno d'oggi per indicare la danza del ventre, potrebbe essere inesatta e valere solo per un periodo storico abbatanza recente, ovvero per gli ultimi secoli, poichè tale danza era diffusa e praticata in tutto il mondo antico, come già detto, e non solo in una zona geografica delimitata.
Essa era una danza universale, che fu praticata fin quando le donne rimasero libere, così come quella in cerchio di cui si è precedentemente parlato.
Era la danza di tutte le donne, conosciuta in India, in Polinesia, in <Occidente ed in altri luoghi, dato che la danza femminile primigenia fu probabilmente simile ovunque, seppur con delle differenze solo esteriori, e fin quando rimase una danza sacra, e cioè finalizzata a ritrovare l'archetipo della Grande Madre nell'intimità femminile, essa si mantenne presumibilmente sempre uguale a se stessa, dato che proprio quei movimenti e quel modo di danzare potevano permettere di ottenere tale risultato.
Come già si è detto in precedenza, delle danze erotiche sacre presenti in Occidente in epoca arcaica non abbiamo più molte tracce, se non alcune testimonianze scritte di antichi autori quali Pausania o Luciano alle quali abbiamo già accenntao, ovvero i ritrovamenti di statuette rafiguranti danzatrici dalle movenze morbide e sensuali.
Un riferimento a tale danza puù essere trovato nella mitologia babilonese in relazione alla Dea Isthar (...).

In occidente, come già accennato, l'avvento della nuova religione, portò ad un occultamento delle danze femminili, che divennero segrete, e solamente le donne chiamate streghe continuarono presumibilmente a praticare i riti, i culti e le danze dell'antica tradizzione in onore della Grande Dea, cercando di cammuffarsi e di sembrare donne del tutto normali, per sfuggire alle persecuzioni attuate dalla chiesa contro colore che venivano ritenute seguaci del diavolo.
Anche in Oriente tale repressione fu messa in ratica prima dal cristianesimo e poi a partire dal sesto e settimo secolo dall'islamismo che si diffuse dall'Arabia Saudita verso nord, in medio Oriente , in nord Africa ed anche in alcune regioni europee, come la Spagna ed il meridione d'Italia.
In questo contesto storico però l'antica danza delle donne, seppure molto robabilmente orbata del suo carattere magico e trascendente ed eseguita per scopi ben diversi da eulli che si riproponeva la danza erotica arcaica, continuò ad essere praticata in diversi luoghi e per motivi differenti.

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