Il tè, detto in arabo "shai", è un altro rito importante e diffuso tra i
paesi arabi e in tutta la cultura dell'estremo oriente, dalla quale
esso deriva. L'arabo comune, così come l'inglese, non può fare a meno di
partecipare al rito indissolubile del tè, per il quale si riunisce con
tutta la sua famiglia, intorno alla "mida" (il tipico tavolino basso) su
bassi e comodi cuscini, posti sopra un grande e variopinto tappeto.
Tutti gli arabi coltivano questa tradizione giornaliera, condivisa più
volte al caffè con gli amici, tra un "narghilè" e l'altro, a casa con la
famiglia e intorno al corano con i compagni di preghiera.
Da dove deriva l'uso del tè alla menta?
I primi consumatori di tè sono stati i nomadi del deserto. Questo perchè il tè alla menta riscalda e rinfresca al tempo stesso. E' perciò la miglior bevanda che si possa bere sotto l'arsura del sole e la migliore bevanda che s possa bere in un freddo pomeriggio e dopo un pasto abbondante, per i suoi benefici sulla digestione. Insomma, con i suoi ingredienti assolutamente naturali (tè, menta, zucchero e acqua), il tè è un vero e proprio toccasana per l'organismo=.
Ogni paese arabo, inoltre, prepara il tè in modo particolare. Tutto il Nordafrica, dal Marocco alla Libia, si accomuna per la preparazione del tè alla menta, il quale viene ristretto abbondantemente e presentato in piccoli bicchierini decorati con motivi arabeschi, su vassoi di metallo, con particolari teiere arabe.
In Tunisia la varietà di tè maggiormente usata è quella verde, a cui viene aggiunta sempre un'abbondante quantità di menta, che completa e rinfresca il gusto del tè in sè: a volte venogno aggiunte alla menta alcune foglioline aromatiche diuna pianta particolarmente profumata, che cresce rigogliosamente in Tunisia, grazie al clima caldo e benefico, chiamata "attarshia",a ccomunata al geranio profumato.
E' un tocco in più che solo il raffinato gusto diTunisi poteva inventare. PEr finire e poter servire un perfetto tè verde alla menta, sarà bene accomplagnarlo con della frutta secca, come le nocciole alla libica o i pinoli alla tunisina e i classici dolcetti nordafricani.
Da dove deriva l'uso del tè alla menta?
I primi consumatori di tè sono stati i nomadi del deserto. Questo perchè il tè alla menta riscalda e rinfresca al tempo stesso. E' perciò la miglior bevanda che si possa bere sotto l'arsura del sole e la migliore bevanda che s possa bere in un freddo pomeriggio e dopo un pasto abbondante, per i suoi benefici sulla digestione. Insomma, con i suoi ingredienti assolutamente naturali (tè, menta, zucchero e acqua), il tè è un vero e proprio toccasana per l'organismo=.
Ogni paese arabo, inoltre, prepara il tè in modo particolare. Tutto il Nordafrica, dal Marocco alla Libia, si accomuna per la preparazione del tè alla menta, il quale viene ristretto abbondantemente e presentato in piccoli bicchierini decorati con motivi arabeschi, su vassoi di metallo, con particolari teiere arabe.
In Tunisia la varietà di tè maggiormente usata è quella verde, a cui viene aggiunta sempre un'abbondante quantità di menta, che completa e rinfresca il gusto del tè in sè: a volte venogno aggiunte alla menta alcune foglioline aromatiche diuna pianta particolarmente profumata, che cresce rigogliosamente in Tunisia, grazie al clima caldo e benefico, chiamata "attarshia",a ccomunata al geranio profumato.
E' un tocco in più che solo il raffinato gusto diTunisi poteva inventare. PEr finire e poter servire un perfetto tè verde alla menta, sarà bene accomplagnarlo con della frutta secca, come le nocciole alla libica o i pinoli alla tunisina e i classici dolcetti nordafricani.
